5 gennaio 2025

4 Polverosi a Gonnesa
…per un giro anche per AMATORIALI!


(Xenia, Angelo, Calogero, Danilo)

(spassoso, andante… ogni riferimento è puramente fatto apposta, o "a telegrafo")

   




Avrei potuto iniziare con tante cose…tipo: La prima uscita 2025; Una trasferta a Gonnesa; Angelo e i suoi amici Angeli di Gonnesa; etc etc…Ma quella parolina “amatoriali” mi aveva proprio scosso dal torpore Natalizio ed allietato alla possibilità di iniziare il nuovo anno con rilassatezza.

Certo, ora non me lo posso immaginare chiamare, gridando dalla cima dell’impestata, “amatorialiiii, dai su, che ci vuole!”

Quindi, nel titolo, non poteva mancare questa parola chiave: AMATORIALI!!

Meno male che San Sisto, in arte DaniloDR (un tempo RR, discendente Trikker della stirpe dei knor…basta!) il giorno prima mi aveva convinto a non insistere a far venire un amico alle prime uscite con un beta125. Però, pensandoci bene, poteva convincere anche me a starmene a casa!




La mattina partiamo presto con Danilo e ci agganciamo in strada con Angelo e Xenia che viaggiano in furgone. Caffè al Bar di Bindua (attenti all’autovelox di Bindua!!!...cavolo, me lo ripetevano tutti così tante volte che ho pensato: ma perché non posso avere anche io una multa dell’AUTOVELOX di BINDUA…ormai sembra una STAR!!!.

Giunti all’Arena Cross di Gonnesa il comitato di accoglienza è tutto per Angelo! Angelo di qua, Angelo di la…Insomma, non c’era da spiegare che è di casa! Che bello.

“Ok, ci siamo anche noi 3! Scusate. Saremmo gli “amatoriali” che volevate.”

Sono circa le 10 e ci si muove. Siamo circa 15, e sono presenti anche 3 con delle trial. Non capisco bene se la cosa mi tranquillizza. Non mi sembra gente che ha voglia di smarronarsi sterratoni. Vabbè…facciamo che non ci penso.

A PRIMA SVISTA - Attraversiamo il paese e usciamo per le prime sterrate. Il gruppo si allunga subito e nonostante le evidenti tracce in terra degli “accompagnatori” che ci precedono (si scoprirà poi che gli stranieri ….eravamo solo noi 4), Angelo e Xenia tirano dritti ad un bivio poco visibile. Danilo si ferma e suona, ma Xenia non si gira certo al primo che la fischia, e poi…mai lasciare Angelo. Ok, li inseguo per recuperarli e li trovo più avanti, fermi ad un tornante di strada di campagna poco usata. Angelo scruta l’orizzonte come un indiano in sella al suo destriero e Xenia lo affianca come un comandante in seconda. Peccato che se si fossero girati indietro avrebbero facilmente scorso il gruppetto multicolor che si vedeva e ci attendeva in altro promontorio. Glieli indico e troviamo una stradina che ci fa ricomporre al gruppo. Lo raggiungo per primo e mi becco il primo rimprovero della giornata, credo da Riccardo, che, a gesti, mi indica quale era la strada che dovevamo prendere: con caschi e motori accesi, ho fatto prima a chiedere scusa che a dirgli di dirlo al loro “beneamato” Angelo!

LA PRIMA DISCESA – Si parte e ci si imbatte subito in una ripida discesa, un po di pietre smosse ma tanta erbetta umida e viscida. Pendenza importante, che suggerisce sguardo alla fine e lasciar scorrere contando in spazi di frenata ampi una volta arrivati giù. Ma si sa, questo vale per i primi, poi però pian piano che il fondo si popola di curiosoni che vogliono vedere come scendono gli altri, chi resta indietro ha poco da confidare in ampie praterie per frenare. Per questo mi butto giù subito e …mi metto a far parte dei curiosoni ?. Danilo decide di dividere in due tranche la discesa e si riposa un po' affiancato ad un cespuglio, Angelo scende in scioltezza, lasciando (ripeto, lasciando/mollando) in cima Xenia a pensare…. pensare..… pensare..…. pensare. Poi fa un metro e …pensa…Un altro e pensa….Un altro e pensa. Faccio quasi in tempo a raggiungerla a piedi a metà discesa per dirle che il pranzo era pronto!!! Si convince ad alzare lo sguardo, vede che giù c’è spazio in sicurezza e si ricorda che la moto è dotata di freni: via, si parte.

Altre belle sterrate che fiancheggiano anche un campo fotovoltaico a inseguimento solare…Solo che qualcuno doveva spiegare a quei panneli chi è il “sole”. Li ho visti un po' incasinati.






Si susseguono pezzi scorrevoli e poco impegnativi sino ad arrivare ad un’opera architettonica imponente quanto affascinante: Sa Macchina Beccia. Non mi dilungo e le informazioni le trovate qui:
http://www.igeaspa.it/it/castello_di_san_giorgio.wp










Che bel posto. Qualche foto di rito.

Chi introita acqua, chi la rilascia, chi si scambia gli auguri di buon anno (mentre tra di noi ce li scambiamo di buon rientro), chi chiede consigli ad Angelo per le moto e chi ad Angelo dice “il pezzettino brutto c’è…ma più avanti…” Cosa??? Eh no! Cribbio! Mi dovevo portare la stampa della locandina!!! C’è scritto AMATORIALI!!!!




Cancello subito dalla mente la frase udita! Ti avrei perdonato subito, Luca, se avessi capito che eri il marito della Signora dei Ravioli Fritti! Kety! Mamma che buoni! Ma sei stato buono anche tu, Luca, tutto il giorno a fare da controllore del gruppo avanti e indietro! Grazie

Durante questa pausa scorgo che un partecipante è su BMW F650. Bella moto All-Terrain, dico. Osservo le gomme. Non sono tassellate come le mie…Bene, penso è il mio parafulmine. Se c’è lui…dovrei farcela anche io.

Sterrate e mulattiere interessanti (non ricordo bene tutto e il mio navigatore si è bloccato) e poi si arriva ad un bosco, dove, sotto, il terreno si tiene bello umido. E di umido se ne parlerà ancora ;-)








Iniziano le salite interessanti e il gruppo di testa, praticamente tutti a parte noi 4 Polverosi e qualche trialista che siamo riusciti a superare almeno per rendere giustizia al diametro delle ruote, si allontanano con facilità. Ma essendo “locali”, ovvero sapendo dei luoghi e fiutando delle persone che avevano al seguito, eccoli fare capolino da dietro la curva a vederci spostare e tirare su qualche moto.

E proprio come dei bravi badanti ci vengono ad aiutare. Io faccio un po' il gradasso, provando a rimettere in strada la moto di Xenia, ma lascio volentieri il passo a “non so chi”. Danilo, dal suo canto, aveva già dato per tirarla su con Lei, mentre di Angelo, come preannunciai, lo si trova nei paraggi solo se ci sono guasti meccanici.




Ok. Tutti in pista. Si deve ripartire decisi. Anche perché di li a poco si raggiunge la salita bast….rda! La chiamano salita di “qualche” santo…ma mi sa che in diversi li abbiamo cercati tutti!

Vedo indecisioni all’attacco della salita e superati i tre compagni mi lancio senza esitazione su per il tratto impervio, pendente, pietrosetto quanto basta, ma soprattutto denso di spuntoni di roccia bella umida e viscida. Meno male che ho le gomme nuove (penso) ma il comportamento della moto mi fa pensare che servano a poco. Scarto da destra a sinistra e penso sia finita alla prima curvetta….ma…cavolo ce n’è un altro bel pezzetto. Schivo qualcosa di tutto rosso poggiato sulla sinistra e, saltellante, con gli avambracci quasi al limite, scorgo la zona parcheggio e sfioro il fotografo che avrà pensato ci tenessi al primo piano. Ci avrei tenuto, si …se avessi avuto completa padronanza della moto. A me è sembrato che mi portava lei dove voleva.




(non sono io quello in moto …e neanche il fotografo )

Mi parcheggio. Siamo su credo in circa la metà. Gli altri “locali” sono giù a dare una mano agli “ospiti”. Penso di scendere. Ma lo penso e mi fermo dopo 10 metri. E’ veramente ripida e poi che cosa ci andrei a fare se a malapena son salito con la mia e sono alla frutta?

Osservo dall’alto e attendo i compagni. Cercano di portare su il BMW, e se lo vedo da su, vuol dire che già un bel pezzo se lo era fatto. Bravo!




Di Xenia, Danilo e Angelo, ancora non scorgo nessuno. Arrivano intanto alla spicciolata gli altri e…guardando loro, sembra anche facile. MMMMHHHH…penso, si deve essere già asciugata…si si …sarà così.

Scende a piedi Riccardo…o il figlio, Eric …o comunque qualcuno che porta su le moto dei miei compagni. Loro arrivano a piedi, ma credo che si siano stancati uguale. Danilo poi mi racconterà che trovando qualcuno davanti bloccato, non è riuscito a tenere il passo ed era veramente difficile ripartire. Xenia e Angelo non hanno lasciato dichiarazioni.

Finita la scalata e ricompattati una volta che anche i trial ci hanno raggiunto (si stavano annoiando e cercavano funghi in zona), ripartiamo e raggiungiamo una vetta da cui…SPETTACOLO!...si osserva il panorama del mare con Pan di Zucchero in evidenza.






Come ci organizziamo a fare le foto, ecco che ci raggiunge la nebbia e il panorama prima si offusca…poi scompare. Ecco che mi rendo conto che siamo in alto…molto in alto…e che dovremo scendere…Molto scendere!




Partiamo e per sterrate varie scendiamo verso Masua.



Riconosco un paio di passaggi che facemmo, noi Polverosi Ichnusa, in occasione della Tag@tzu 2021…mi pare…si, ecco il link di quel report:
https://www.cornaro.net/358%20Tag@tsuPetza2021/

(pubblicità )

Da qui in poi si alternano salite e discese, diverse in bellissimi single, alcuni quasi a strapionbo sul mare. Bellissimi panorami. Passaggi che non destano particolari problemi…quando sei chiuso in mezzo ai cespugli, sei sicuro come un bambino sulla bici con le rotelle













Altra risalita per un single un po' più impegnativo ma che ci porterà in cima ad una sterrata dove ci ricompattiamo.



L’ora avanza e credo che le guide abbiano deciso di tagliare alcuni tratti per portarci nei pressi di Gonnesa lungo una secondaria asfaltata.

Ci fermiamo ad un bivio ed i trialisti ci suggeriscono vivamente di tralasciare l’ultimo tratto che sono andati a fare gli altri sulla sinistra. E’ troppo tardi. Sono quasi le 14 ed il maialetto ci aspetta. …mettiamola così, che facciamo più bella figura. Prendiamo la strada a destra e in pochi minuti siamo in paese e poi al parcheggio.












Mi limito a dire che il menù poteva anche sembrare il classico e banale, ma i gusti degli antipasti, primi e secondi…erano SUPERLATIVI! Il vino della casa…di qualcuno, faceva riecheggiare un nome su tutti : Rino! Quindi, Rino, complimenti per il Vino (e anche la rima e fatta!)

Poi …sono giunti i Raviolini ripieni di ricotta Fritti! E li ci sarebbero voluti i fuochi d’artificio!!! Kety…magica Kety!!!! & figlia! Come ci ha tenuto a precisare! Bravissime.




Eravamo pieni all’inverosimile e per cercare di smaltire un po' di alcool e dolori addominali, abbiamo deciso di farci un giro della pista di cross….A PIEDI! Angelo ci ha fatto da cicerone, spiegandoci curva per curva, salto per salto, le peculiarità e gli aneddoti di quella pista. Lui, se non ho capito male (non è che l’alcool mi permettesse di seguire continuativamente il suo parlare) faceva parte di questa bella compagnia e per 22 anni ha seguito suo figlio nelle gare di cross!






Complimenti per tutta l’organizzazione. Non posso che ricordarmi solo alcuni nomi e ringraziare in particolare il mitico (o mimetico, visto il gilet che indossava durante il giro) Luca Fracci, i forti Riccardo Atzeni e il figlio Eric (grazie di aver portato le moto su), il simpaticissimo Luigi, Rino per il Vino ed il Maialino (e via di nuova rima), Andrea per il meraviglioso sugo dei malloreddus e poi, ultimo ma non ultimo, come si spetta ai grandi personaggi, il PRESIDENTE Ignazio Cerniglia! L’anno prossimo, mi raccomando, barba più lunga e sacco regali di Babbo Natale!

Certo non riesco a menzionare tutti, ma bravissimi tutti. Una compagnia veramente ospitale! Ci siamo trovati veramente bene!

Infine, se non vi siete addormentati e siete arrivati a leggere sin qui, BUONANOTTE

Kalo -Polverosi Ichnusa

UN SALUTO DA I FANTASTICI “AMATORIALI” 4





PS – Mi hanno detto che il fotografo che ho sfiorato nella salita impestata era Francesco Fanni. Se hai qualche foto, Francesco, potresti farmela avere tramite Angelo? Ci terrei tanto ad avere una immagine di quel luogo…Perché così non ci devo tornare per rivederlo.


PS 2 – un saluto anche al simpaticissimo cagnetto, portiere d’occasione o d’eccezione!







PS 3 – se ho dimenticato qualcosa o qualcuno….fatelo voi un report ;-) …SAREBBE BELLO SENTIRE IL PUNTO DI VISTA DEI Gonnesiani    


PS 4 - …non so se è uscita…non me ne NINTENDO….(cehsssss, questa è loffia)